- Home
- UTENSILI
- SALDATRICI
- SALDATRICI AD ELETTRODO
Saldatrici a Elettrodo
Le saldatrici inverter ad elettrodo, anche conosciute come saldatrici MMA (Manual Metal Arc), sono macchine utilizzate per saldare materiali metallici utilizzando un processo di saldatura ad elettrodo rivestito. Queste saldatrici sono molto popolari grazie alla loro portabilità, efficienza energetica e versatilità.
In questa categoria sono disponibili saldatrici ad elettrodo professionali, semi-professionali e per il mondo del fai da te, tutte realizzate dall’azienda italiana TELWIN, leader mondiale nella produzione di saldatrici, sistemi di taglio, caricabatterie e avviatori per auto.
Saldatrici Inverter e ad Elettrodo dei migliori brand
La saldatrice permette di unire materiali quali ferro, acciaio inox e alluminio tra loro o combinandoli.
La pratica della saldatura è presente nella nostra storia fin dal Medioevo, ma è nel 1877 che compare la prima saldatrice elettrica ad elettrodo non rivestito che, grazie all'arco elettrico generato, si fondevano saldando le parti di metallo.
Al giorno d'oggi, la maggior parte delle saldatrici sono dotate di una scheda elettronica chiamato Inverter, ciò le rende più flessibili, compatte, leggere e facilita le operazioni di saldatura.
Le saldatrici a Inverter hanno consumi estremamente ridotti, rispetto alle saldatrici tradizionali, e consentono la saldatura anche con un contatore domestico da 3 Kw.
I diversi tipi di elettrodi per la Saldatura
Prima di vedere i vari tipi di elettrodi per la saldatura, è bene sapere che esiste una tipologia di elettrodo infusibile al tungsteno. Questo elettrodo si utilizza con le saldatrici TIG, saldatrici utilizzate da operatori altamente specializzati.
Detto questo, gli elettrodi per la saldatrice MMA sono diversi a seconda del materiale di cui sono rivestiti e della loro prestanza strutturale.
Oggi gli elettrodi sono rivestiti di una miscela disossidante, in modo tale da creare una scoria sul bagno di saldatura, che protegga la fusione dall'ossidazione atmosferica durante la fase di solidificazione, facile da rimuovere a raffreddamento avvenuto.
Il rivestimento può essere acido, rutilo, cellulosico e basico.
Ma quali sono le caratteristiche che li rendono diversi?
Un elettrodo con rivestimento acido, come ossidi di ferro, ferroleghe di manganese e silici, può essere utilizzato sia in corrente AC e sia DC, crea un arco stabile che permette un bagno fluido. Una volta raffreddata la saldatura, la scoria è facilmente removibile. Un elettrodo acido però, permette saldature solo in orizzontale, dall'aspetto sporco con una buona robustezza ma a rischio di cricche.
Se parliamo di elettrodi rutile, 95% di biossido di titanio, stiamo sempre parlando di un elettrodo con un arco di saldatura stabile, con un facile innesco e utilizzabile con corrente sia AC che DC. Diversamente dall'elettrodo acido, però, si ottengono cordoni esteticamente migliori e permette di saldare sia in posizione orizzontale e sia in posizione verticale e ad angolo, per piccoli spessori. Anche qui siamo in presenza di saldature robuste ma a rischio di cricche. Questo elettrodo è consigliato se sei alle prime armi e ti stai avvicinando alla saldatura del ferro.
Per saldare alluminio con elettrodo o l'acciaio inox esistono elettrodi specifici, ma per l'acciaio inossidabile puoi utilizzare anche un elettrodo rutile.
L'elettrodo cellulosico, invece, lavora solo con generatori DC con elevata tensione a vuoto, permettono di effettuare saldature in tute le posizione, inclusa la verticale discendente, sono indicati per saldare tubi o dovunque non sia possibile la ripresa a rovescio.
Ultimo, ma non meno importante, l'elettrodo basico con un arco poco stabile, una scoria non refusibile e di difficile rimozione, e un innesco difficile.
Però, l'elettrodo basico permette saldature in tutte le posizioni, anche per grossi spessori, con un'elevata qualità meccanica anche con materiali contenenti impurità.
Inoltre, tutti gli elettrodi hanno una sigla che li contraddistingue, una volta imparata da cosa è formata e cosa indica, saprai scegliere l'elettrodo migliore per il lavoro di saldatura che dovrai affrontare.
La sigla è un codice alfanumerico che indica la resistenza a trazione, il tipo di applicazione (lamiere sottili, lamiere medie e grosse, tubazioni), la classe di qualità, il tipo di rivestimento (rutilo cellulosico, rutilo basico, cellulosico speciale), la posizione di saldatura (tutte, tutte tranne verticale discendente, solo piano e piano-frontale, solo piano e angolo posizionato) e la corrente elettrica impiegabile.
Se si tratta di classificazione americana, invece, la sigla sugli elettrodi indica la resistenza minima a trazione, la posizione di saldatura (tutte, piano e angolo posizionato) e la corrente di saldatura.
Come scegliere la Saldatrice ad Elettrodi giusta?
La saldatrice ad elettrodo è indicata per lavori in ambienti esterni e su ferro, materiale che fonde a temperature molto elevate.
Non esiste la saldatrice ad elettrodi giusta, ma ogni saldatrice ad elettrodo è giusta a seconda dell'utilizzo.
Durante la scelta della saltatrice dovete tener conto dell'amperaggio con il quale si dovrà lavorare e la potenza della rete elettrica alla quale puoi collegarti, se una rete domestica, un generatore o una rete industriale.
Se dovrai affrontare piccole riparazioni o ne farai un utilizzo hobbistico, dovrai optare per delle saldatrici a elettrodo con un amperaggio massimo non inferiore agli 80 Ampere. Si consiglia di lavorare con saldatrici che raggiungono i 125 Ampere, invece, per materiali che superano i 5 mm di spessore.
Superati i 125 Ampere si entra nella fascia della saldatrice elettrodo professionale con le quali puoi saldare parti di grande spessore in campi quali la piccola carpenteria e la carpenteria pesante; inoltre si possono lavorare metalli speciali come la ghisa, l'alluminio e l'acciaio inox.
Se sei indeciso, ricordati che con una saldatrice che permette di lavorare a 110 Ampere puoi trattare diversi spessori e puoi lavorare con quasi tutti i tipi di elettrodo.